Prendi in mano un libro su Facebook e ti aspetti un po’ di netiquette e qualche rivelazione scandalosa sul suo fondatore. Invece ti ritrovi proiettato lungo l’intuizione che soggiace a tutto il libro, in un mondo dove non c’è più spazio per desideri e immaginazione. Dove il potere è appannaggio di società private che gestiscono sofisticati algoritmi. Inevitabilmente ti viene da osservare nuovamente il libro tra le mani, rileggi il titolo, ne sfogli ancora le pagine alla ricerca di qualche indizio che hai tralasciato. Continue reading “non farti domande, sii felice e condividi”
Autore: rivye
amore è l’eterno unico dio – E.E. Cummings
love is the every only god
who spoke this earth so glad and big
even a thing all small and sad
man,may his mighty briefness dig
for love beginning means return
seas who could sing so deep and strong
one queerying wave will whitely yeam
from each last shore and home come young
so truly perfectly the skies
by merciful love whispered were,
completes its brightness with your eyes
any illimitable star
amore è l’eterno unico dio
che disse sia questa terra gaia e grande
perfino una cosarella tutta triste
l’uomo,può solcare la sua potente brevità
per l’amore inizio significa ritorno
mari che cantano così fondi e forti
un’onda imbizzarrita spumeggiando si struggerà
da ogni ultima sponda tornando a riva piccola
in modo così perfetto furono i cieli
in misericordioso amore sospirati,
la sua luminosità completa coi tuoi occhi
ogni stella sconfinata
piccola nota su privacy e social network
Si parla sempre più spesso di privacy e social network. È indispensabile, se vogliamo parlarne anche tra noi, mettere in chiaro subito una cosa: la questione, così com’è, è mal posta.
Infatti, cos’è la privacy?
Da una parte abbiamo il giocare con un’identità più o meno fittizia, il piacere di contattare facilmente amici e conoscenti e quello narcisistico di mettere i fatti propri in piazza.
Dall’altra, si impongono le questioni della profilazione e della tracciabilità, che vanno ben oltre i social network, includendo i motori di ricerca, i telefonini, le carte di credito e molti altri aspetti della vita di oggi. Continue reading “piccola nota su privacy e social network”
Tra andarsene e restare – Octavio Paz
Tra andarsene e restare è incerto il giorno,
innamorato della sua trasparenza.
Il pomeriggio circolare si fa baia;
nel suo calmo viavai si mescola il mondo.
Tutto è visibile e tutto è elusivo,
tutto è vicino e tutto è inafferrabile.
Le carte, il libro, il bicchiere, la matita
riposano all’ombra dei loro nomi.
Nella mia tempia il battito del tempo ripete
la stessa testarda sillaba di sangue.
Dell’indifferente muro la luce fa
uno spettrale teatro di riflessi.
Mi scopro nel centro di un occhio;
non mi guarda, mi guardo nel suo sguardo.
Si dissipa l’istante. Immobile.
Vado e vengo: sono una pausa.
Torture – Wislawa Szymborska
Nulla è cambiato.
Il corpo prova dolore,
deve mangiare e respirare e dormire,
ha la pelle sottile, e subito sotto sangue,
ha una buona scorta di denti e di unghie,
le ossa fragili, le giunture stirabili.
Nelle torture, di tutto ciò si tiene conto.
Nulla è cambiato.
Il corpo trema, come tremava
prima e dopo la fondazione di Roma,
nel ventesimo secolo prima e dopo Cristo,
le torture c’erano, e ci sono, solo la terra è più piccola
e qualunque cosa accada, è come dietro la porta.
Nulla è cambiato.
C’è soltanto più gente,
alle vecchie colpe se ne sono aggiunte di nuove,
reali, fittizie, temporanee e inesistenti,
ma il grido con cui il corpo ne risponde
era, è e sarà un grido di innocenza,
secondo un registro e una scala eterni.
Nulla è cambiato.
Tranne forse i modi, le cerimonie, le danze.
Il gesto delle mani che proteggono il corpo
è rimasto però lo stesso.
Il corpo si torce, si dimena e divincola,
fiaccato cade, raggomitola le ginocchia,
illividisce, si gonfia, sbava e sanguina.
Nulla è cambiato.
Tranne il corso dei fiumi,
la linea dei boschi, del litorale, di deserti e ghiacciai.
Tra questi paesaggi l’animula vaga,
sparisce, ritorna, si avvicina, si allontana,
a se stessa estranea, inafferrabile,
ora certa, ora incerta della propria esistenza,
mentre il corpo c’è, e c’è, e c’è
e non trova riparo.
Non si è mai visto davvero il mondo se non lo si è sognato – Bachelard
Quando un cultore di rêverie è riuscito a sfuggire a tutte le preoccupazioni che affannano la vita, quando si è allontanato dal pensiero che gli deriva dal pensiero degli altri ed è così veramente l’autore della sua solitudine, quando infine può contemplare senza contare le ore la bellezza dell’universo, egli sente allora che un essere comincia a germogliare dentro a sé. A un tratto diviene sognatore del mondo. Egli si apre al mondo e il mondo si apre a lui.
Non si è mai visto davvero il mondo se non lo si è sognato. In una fantasticheria solitaria che accresce la solitudine del sognatore, due profondità si incontrano e risuonano come un’eco, dagli abissi dell’essere del mondo sino alla profondità dell’essere dell’uomo che sogna. Il tempo si ferma. Senza più ieri né domani, inghiottito dalla duplice profondità del sognatore e del mondo. Allora il mondo appare così maestoso che non vi accade più nulla: riposa nella sua tranquillità.
Gaston Bachelard
Un dito addita la luna et al – Nodi – R.D. Laing
Un dito addita la luna
Mettete l’espressone
un dito addita la luna, tra parentesi
(un dito addita la luna)
L’asserzione:
“un dito addita la luna è tra parentesi”
è un tentativo di dire che tutto ciò che è nella parentesi
( )
è, in rapporto a ciò che non è nella parentesi,
ciò che un dito è alla luna
Mettete tutte le espressioni possibili tra parentesi
Mettete tutte le forme possibili tra parentesi
e mettete le parentesi tra parentesi
Ogni espressione, e ogni forma,
e rispetto a tutto ciò che non ha espressione e non ha
forma
ciò che un dito è alla luna
tutte le espressioni e tutte le forme
additano a ciò che non ha espressione e forma
la proposizione
“Tutte le forme additano a ciò che non ha forma”
è essa stessa un’asserzione formale
Non,
come il dito sta alla luna
così la forma sta a ciò che non ha forma
ma,
come il dito sta alla luna
così
tutte le espressioni forme proposizioni
possibili,
compresa questa, fatte o ancora da farsi,
insieme alle parentesi
stanno a
Che dito interessante
lasciamelo succhiare
Non è un dito interessante
tiralo via
L’asserzione non addita
Il dito è ammutolito
Nodi – R.D. Laing
che ci faccio qui? 8
Via Carducci, Piazza Sant’Ambrogio, Via San Vittore, Via degli Olivetani, Via Filangieri, Viale Papiniano, Piazza Aquileia.
h. 12:00
Passo di qua, un sacco di belle ragazze passano di qua, mi passano davanti.
Università cattolica, Università del Sacro Cuore. C’è il sole. Amo queste ragazze, le amo tutte. Belle, pettinate, profumate. Qui è l’efficienza che conta. Soprattutto l’efficienza. Tutto ordinato. Preordinato, organizzato e strutturato. Il medioevo ritorna, è ritornato. Il medioevo è qui, da qui non se ne è mai andato. Medioevo di lusso e strade lastricate, di dame e signori imbellettati. Poco lontano da qui il fango sommerge le case. Poco lontano da qui un altro campo è stato sgomberato. Continue reading “che ci faccio qui? 8”
che ci faccio qui? 7
Un buco in fronte. E’ sempre emozionante vedere le gru costruire nuovi pezzi di città.
Ciò che avviene avviene dal futuro, si presentifica, si fa prevedere.
L’immagine delle gru ferme in un giorno festivo.
Immobilità. Gru immobili. Nessuno al lavoro e ciò che avviene è già accaduto. E’ stato deciso, dibattuto, firmato e controfirmato. Continue reading “che ci faccio qui? 7”
che ci faccio qui? 6
Piazzale Archinto, Via Pollaiuolo, Via Porro Lambertenghi, Via della Pergola
Mi riposo un attimo al buio di questi alberi. Davanti a me il bianco e blu di una volante e il verde militare della camionetta dell’esercito. L’elemento mimetico mi affascina e decido di cimentarmi anch’io un esercizio di mimetismo. Il signor poliziotto dopo un po’ si accorge della mia presenza, mi guarda e io, di rimando, lo guardo. Con profondo rispetto, s’intende. Chi è il padrone di casa e chi è l’ospite? Continue reading “che ci faccio qui? 6”