Dal deserto nel quale viviamo le notizie dello scontro Huawei vs Google intorno al sistema operativo Android emozionano il giusto. Molto diversa appare invece la querelle se si inserisce nello scontro geo-politico tra Cina e USA e infatti più di un commentatore ha parlato in questi giorni di inizio di una vera Guerra Fredda giocata sulla supremazia tecnologica.
Nell’edizione de Il Manifesto del 21 maggio, Benedetto Vecchi nota che con gli ultimi sviluppi riguardanti Google, Intel, Qualcomm e Broadcom la “Silicon Valley fa propria la logica dell’emergenza nazionale”.
Varrebbe a questo punto la pena di chiedersi, Google e Huawei sono aziende di stato? Nominalmente no ma ad oggi sembrano agire come se lo fossero. Probabilmente però non è questa la prospettiva migliore dalla quale cercare di inquadrare il fenomeno.
Il punto è che i giganti dell’hi-tech, qualunque bandiera portino in mano non sarà mai la nostra, ma sarà sempre quella che permette loro di massimizzare il potere, economico o politico che sia. Passando sopra in primis ai lavoratori della filiera (da chi estrae e lavora le terre rare per farne superconduttori ai minatori di coltan, fino agli operai delle fabbriche in cina e in mezzo mondo) e poi agli utenti finali, pienamente mercificati. Continue reading “Tra giganti e lepri, per una tecnologia della liberazione”