Dobbiamo prendere alla lettera quello che ci insegna la visione: che per suo mezzo tocchiamo il sole, le stelle, che siamo contemporaneamente ovunque, accanto alle cose lontane come a quelle vicine, e che perfino la nostra facoltà di immaginarci altrove […] di mirare liberamente a esseri reali, dovunque essi si trovino, attinge anch’essa alla visione, riutilizza mezzi che ci vengono da essa. Unicamente la visione ci insegna che esseri differenti, ‘esterni’, estranei l’uno all’altro sono tuttavia assolutamente insieme, ci insegna cioè la ‘simultaneità’ – mistero che gli psicologi maneggiano come un bambino tratterebbe degli esplosivi.
Maurice Merleau-Ponty