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bastaparole

scritture per cose che sentono, allucinazioni ed elaborazioni concettuali

Categoria: composti scelti

raccolta di materiali pubblici

la servitu volontaria della crittografia

Posted on 02/03/2017 - 05/07/2019 by rivye

Alla base di tutte le criptovalute più note, ivi compresa la rete Bitcoin (bitcoin è la valuta, detta XBT), c’è la tecnologia crittografica della blockchain.

La crittografia, è una tecnica tutt’altro che facile da usare e richiede un livello medio-alto di competenza specifica. Questo è un primo grosso ostacolo alla sua diffusione: in quanto forma di sapere-potere specialistica, favorisce lo sviluppo di gerarchie di esperti più o meno affidabili, quindi delle forme implicite di tecnocrazia.

Altro aspetto problematico della crittografia è che si basa sul principio della crescita illimitata: con l’aumentare della potenza di calcolo e della velocità delle reti i sistemi crittografici devono farsi sempre più potenti mentre i vecchi “lucchetti” diventano rapidamente obsoleti. Sempre più potenza e sempre maggiore velocità implica dunque ulteriore “potenza e velocità”. Un meccanismo di crescita-obsolescenza analogo a una corsa agli armamenti. Continue reading “la servitu volontaria della crittografia” →

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il potere cieco dell’algoritmo

Posted on 30/01/2017 - 05/07/2019 by rivye

La nostra esperienza dice che le tecnologie digitali ci permettono una maggiore emancipazione ed autonomia di azione. Proprio su questo si basa il successo dei giganti dell’high tech e dell’ecosistema che gli sta intorno. Le tecnologie digitali aprono a possibilità di trasformazione enormi ma l’informatica commerciale ci ha reso soggetti al servizio delle Mega-macchine.

Ci sentiamo liberi mentre i servizi del web sociale si prendono cura delle nostre vite, aumentando le nostre possibilità di lavoro, salute, interazione emotiva e sessuale. In qualche modo, tutti noi siamo immersi questa situazione: volevamo maggiore capacità di determinare le nostre scelte e le nostre azioni ma abbiamo fatalmente ampliato i processi di delega a terzi. Pensavamo di avere in tasca il rasoio di Occam che ci avrebbe permesso di porre fine alla catena di mediatori tra noi e i nostri bisogni ma alla fine abbiamo moltiplicato le organizzazioni che ci offrono servizi – gli “enti sovrasensibili”, per rimanere nella metafora medievale. Continue reading “il potere cieco dell’algoritmo” →

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algoritmi: sogni e rêverie

Posted on 08/11/2016 - 05/07/2019 by rivye

Possiamo passare molto tempo a discorrere dei dati e delle loro virtù, se opportunamente filtrati da capaci algoritmi, ma nessuno ci toglierà dalla testa l’impressione di essere stati fregati un’altra volta, ossia reificati, oggettivizzati, sacrificati sull’altare dell’efficienza.

Sia chiaro: quando si parla di algoritmi, nel contesto del web di oggi, il vantaggio è di chi è disposto a investire grandi somme di denaro per ottenere ancora più denaro. Hai presente il capitalismo? Continue reading “algoritmi: sogni e rêverie” →

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tecnologie del desiderio

Posted on 07/10/2016 - 05/07/2019 by rivye

L’anima elettrica è senza respiro, iperconnessa, riverbera sulle curve algoritmiche i propri spasmi pulsionali mentre le sue emozioni sussultano nello spazio luminoso tra gli occhi e la punta delle dita.

Ippolita esiste dal 2005, anno in cui pubblicarono il loro primo libro Open non è free. Da allora hanno pubblicato altri quattro testi, tutti dedicati al rapporto tra tecnologia e politica: Luci e ombre di Google, per Feltrinelli, Nell’acquario di Facebook, per Ledizioni, Le rete è libera e democratica? FALSO!, per Laterza.
Recentemente, le nostre strade si sono incrociate sempre più spesso e ho assistito alla genesi della loro ultima pubblicazione Anime elettriche, edito da Jaca Book, seguendone passo a passo l’evolversi e il prendere forma. Continue reading “tecnologie del desiderio” →

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retoriche e innovazione

Posted on 22/03/2016 - 09/04/2019 by rivye

Panoramica sulle parole d’ordine nella città di maker, startuppari e sharing economy, dopo Expo [dal convegno “Il potere dopo Expo”, organizzato da Off Topic, che si è tenuto all’Università Statale di Milano alla fine di febbraio 2016].

 

Il mio intervento vuole essere un invito alla riflessione sui regimi retorici all’opera nei discorsi su innovazione sociale e culturale, e rigenerazione, nel dopo Expo. Per far questo ho bisogno che ci mettiamo preliminarmente d’accordo su almeno un elemento, ossia che l’esposizione universale, o Expo, fin dalla sua origine nel 1851, sia stata intimamente connessa all’idea di innovazione, per lo più tecnico/tecnologica ma non solo.

Ossia che la sua fascinazione e il suo successo siano profondamente correlati con l’idea di progresso e di sviluppo industriale. Idea che rimanda a una galassia di valori tipici della borghesia ottocentesca e novecentesca e che non può non sedurre quelle persone che sono state formate, nel bene e nel male, in base all’assunto che tutto ciò che è nuovo sia anche migliore. Continue reading “retoriche e innovazione” →

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l’indipendenza è senza significato

Posted on 02/10/2015 - 09/04/2019 by rivye

Fin da ragazzo ho sempre sentito parlare di indipendenza come sinonimo di libertà, come qualcosa di positivo in sé, come un valore chiaro e condiviso. Poi a un certo momento, non ricordo più come né perché, mi sono chiesto che significato avesse realmente questa parola, come fosse possibile esserlo, fino a che grado, e cosa comportasse essere indipendenti.

Mi permetto di rivolgere la domanda a tutti noi riuniti qui: cos’è e cosa si intende con indipendenza? Prima di tutto c’è da notare che questa parola non descrive positivamente qualcosa ma designa semplicemente la mancanza di rapporto con altro, un rapporto di subordinazione. L’indipendenza, possiamo allora dire, non è una cosa, è priva di significato in senso proprio, suggerisce un’idea di insubordinazione e isolamento: nel migliore dei casi, si potrebbe dire, è un’attitudine, altrimenti una condanna o un destino. Continue reading “l’indipendenza è senza significato” →

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oltre il confine dell’innovazione

Posted on 04/05/2015 - 09/04/2019 by rivye

Collaborazione, partecipazione, open access, sharing economy, commons, non sono cose interessanti perché più giuste di per sé, non sono auspicabili perché sono cose buone o perché noi siamo buoni, o più buoni di altri. Non ci vediamo niente di particolarmente esaltante o positivo ma ragionarci sopra ci serve per comprendere meglio cosa sta succedendo e quali siano i bisogni, i desideri e le aspettative delle persone che fanno innovazione. Per altro verso è la prospettiva storica che ci interessa; il mondo dei prosumer, per esempio, non è il futuro che ci auguriamo, semmai è il nostro presente e futuro prossimo che sembrano avere queste forme, quindi ce ne interroghiamo, cerchiamo di capire come funzionano certi dispositivi tecnici e semantici, per prepararci a quello che viene. Continue reading “oltre il confine dell’innovazione” →

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parole sciupate, significati contesi

Posted on 30/10/2014 - 09/04/2019 by rivye

Senti pronunciare una parola e subito rimani preso dall’esperienza sensoria del suono dato dalle lettere che la compongono, dal modo di pronunciarla del tuo interlocutore, con un suo timbro, un suo accento.

Oppure la leggi e immediatamente dall’insieme di segni dato, dalle linee che formano le lettere, operi l’astrazione base della nostra civiltà alfabetica e ne ricavi un significato standard, un quanto di informazione.

Questo effetto dura un momento e subito lascia spazio e contribuisce a generare un’assegnazione di significato e di rimandi che entrano in relazione con il resto delle parole che le si sono disposte intorno, contribuendo a mettere in moto una girandola di nozioni e cognizioni che fanno parte di te e della tua formazione e che si proiettano e si riflettono nel contesto che fa da sfondo alla parola. Continue reading “parole sciupate, significati contesi” →

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l’irragionevole speranza

Posted on 29/10/2014 - 09/04/2019 by rivye

Le belle speranze, colme di giovanilismo e illusione, non fanno per noi. Non vogliamo saperne e non sappiamo che farcene. La speranza è uno dei concetti meno amati della nostra contemporaneità secolarizzata ma sempre buono quando si tratta di lanciare proclami, campagne elettorali e programmi per la creazione di consenso. Di marca paolina, insieme a fede e carità, è una delle virtù teologali che la nostra cultura ha ereditato dopo due millenni di cristianesimo e di cui vorrebbe liberarsi. La cifra del nostro tempo sembra essere sempre di più un amalgama di cinismo, risentimento, invidia e sarcasmo e, non appena qualcuno pronuncia il suo nome, subito una smorfia di scherno e di commiserazione si dipinge inevitabilmente sul volto dell’interlocutore . Come stupirsene? Invisa a Nietzsche e ai suoi glossatori, ha intrattenuto nel corso del Novecento un rapporto per nulla scontato con intellettuali e pensatori di ispirazione esistenzialista e marxiana, per scomparire poi, all’ombra della ragione postmoderna. Continue reading “l’irragionevole speranza” →

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corpo e azione

Posted on 25/06/2014 - 28/03/2019 by rivye

Il nostro corpo è sempre un campo aperto; esposto, è la convergenza del nostro incontro col mondo, soglia di una relazione creatrice dell’ambiente e del vivente a un tempo. Luogo della percezione e del movimento, spazio dell’esperienza, è contemporaneamente un campo di battaglia dove si scontrano differenti forze per estendere i loro domini, è una proprietà che non possiamo mai rivendicare fino in fondo ma con cui agiamo da sempre. Continue reading “corpo e azione” →

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