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bastaparole

scritture per cose che sentono, allucinazioni ed elaborazioni concettuali

Argumentum e silentio – Paul Celan

Posted on 22/08/2010 - 09/04/2019 by rivye

(Per René Char)

Messa alla catena
tra oro e oblio:
la notte.
Entrambi la presero.
Entrambi lasciò fare.

Metti, ora
metti anche tu, là, ciò che
vuole albeggiare tra i giorni:
la parola sorvolata di stelle,
sommersa di mare.

A ciascuno la parola.
A ciascuno la parola che gli cantava,
quando la muta l’aggredì alle spalle –
A ciascuno la parola che gli cantava e impietriva.

A lei, alla notte,
la sorvolata di stelle, la sommersa di mare,
a lei la sorta dal silenzio,
cui il sangue non coagulò, quando il dente
del veleno trafisse le sillabe.

A lei la parola sorta dal silenzio.

Contro le altre che, tra poco,
sputtanate dall’orecchio dell’aguzzino,
anche su tempo e tempi s’arrampicano,
testimonia infine,
infine, quando risuonano solo catene,
testimonia di lei, che sta là
tra oro e oblio,
affratellata a entrambi, da sempre –

Ma di’
dove mai albeggia, se non in lei,
che nel bacino delle sue lacrime
mostra ancora una volte le messi
a soli che s’immergono?

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