Skip to content

bastaparole

scritture per cose che sentono, allucinazioni ed elaborazioni concettuali

Andantino – Giorgio Caproni

Posted on 29/09/2010 - 09/04/2019 by rivye

Così di rado l’ho visto
E, sempre, così di sfuggita.
Una volta, o m’è parso,
Fu in uno dei più bui
Cantoni d’un bar, al porto.

Ma ero io, era lui?

C’era un fumo. Una folla.
A stento, potei scorgerne il volto
Fisso sulla sua birra svogliata.
Teneva la mano posata
Sul tavolo, e piano
Piano batteva le dita
Sul marmo – quelle sue dita
Più lunghe, pareva, e più magre
di tutta la sua intera vita.

Provai a chiamarlo. Alzai
Anche un braccio.
Ma il chiasso.
La radio così alta
Cercai,
A urtoni, d’aprirmi un passo
Tra la calca, ma lui
(od ero io?) lui
già s’era alzato: sparito,
senza che io lo avessi incrociato.

Mi misi, muto, a sedere
Al suo posto, e – vuoto –
Guardai a lungo il bicchiere
Sporcato ancora di schiuma:
Le bollicine che ad una
Ad una (come nella mia mente
Le idee) esplodevano
Finendo – vuote – in niente.

Giorgio Caproni

Posted in trasparenze

Navigazione articoli

Io mi porto questo verde alle labbra – Osip Mandelstam
Per quanto tu ragioni, c’è sempre un topo – Giorgio Caproni

Categorie

  • checifaccioqui?
  • circa
  • composti scelti
  • programma
  • trasparenze
Proudly powered by WordPress | Theme: micro, developed by DevriX.