7 settembre 2010 – 23:00
Piazza Stuparich, via Albani, via Vigliani, Piazzale Lotto, Viale Monte Rosa
Cani che portano in giro i loro padroni, un’edicola aperta, gran viavai in circonvallazione, senza aria, senza significato, arrogante, trascurata.
Quattro ragazzi di fianco alla chiesa che si fanno le storie.
Passa una 68, il pizzaiolo cinese mi guarda. Dove vai città senza nome?
Strada, parcheggio, afonia.
Piazzale Lotto mi ridi addosso con i tuoi tassisti in attesa, le macchine in fila, gli autisti in attesa, i baracchini sempre aperti. I viaggiatori in attesa. I baracchini sempre aperti. Ognuno se ne torna a casa. Tranne i clienti del baracchino che ciarlano e alzano la voce, si minacciano, si mandano affanculo. Eppure c’è qualcuno che cerca di dormire dietro un chiosco dei fiori.
Un albergo, un centro sociale, un centro commerciale. No mi sbaglio, è la sede di un giornale. Commerciale. Ci vendono pure le auto. Che resti là, che resti al suo posto!
C’è sempre un bel movimento. Nigeriani e russi che aspettano l’autobus, rumeni, senegalesi, un polacco che legge il giornale, ragazzini in motorino. Vigilantes e tassisti.
Passano tutti di qua. Che lo vogliano o no.
Due russi mi chiedono dell’autobus per Vittuone, li guardo incredulo: ma come fanno a non accorgersi che mi sono perso come loro? Che non so dove andare? Da che parte girarmi? Non so cosa guardare. Ci fosse qualcosa da guardare, ci fosse qualcosa da fare. Insegna di McDonald.
Lo spettacolo più interessante è dato dalle macchine che passano a raso in mezzo alla piazza, la 90 che arriva, si ferma, scarica, carica e riparte. Le bocche della metropolitana che eruttano persone.
Vago. Un po’ di me da una parte, un po’ di me dall’altra. Una parte sull’asfalto, una parte tra le bottiglie di birra, una parte nel cestino dei rifiuti, una parte sulla panchina, una parte tra le foglie degli alberi, una parte appiccicato ai copertoni delle macchine, una parte al semaforo, una parte sull’autobus, una parte tra le polveri sottili, una parte nel filo di vento, una parte sotto i lampioni, una parte nell’ombra dietro la strada.
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